Usi civici: Si rimane ancora nelle prorpie poltrone.

Usi civici: Si rimane ancora nelle prorpie poltrone.

Cari concittadini
continua l’ingiustizia ai nostri danni, perpetrata dall’Università Agraria con la complicità della
Regione Lazio e nell’indifferenza dei politici, in primis del Presidente Zingaretti e dell’assessore
Onorati che, nonostante conoscano la questione, sono rimasti in omertoso silenzio.
VERGOGNA!
Sebbene il Dott. Ruberti, capo di gabinetto del Presidente, abbia dichiarato già da tempo che
la Regione Lazio avrebbe redatto una nuova perizia demaniale per superare gli errori e avrebbe
ordinato agli uffici di applicare la sentenza Antonelli, ancora aspettiamo che a queste parole
seguano i fatti.
Tutti sanno che il vincolo non esiste più “a far data del 1827”, quando lo stato Pontificio vendette
ai privati (su richiesta del Comune) i terreni. Se venisse applicata la sentenza Antonelli, 1500
famiglie delle 5000 coinvolte sarebbero liberate immediatamente.
Un centinaio di cittadini, lo scorso 11 ottobre, ha fatto inviare da un legale una
nota con la quale si contesta l’azione dilatoria della Regione Lazio, che rinvia
l’adozione dei provvedimenti solo al termine di un procedimento giudiziario
tuttora in corso, dato che il perito dell’agraria ha redatto due relazioni, individuando,
difformemente dagli atti processuali, un terreno diverso da quello
per cui ricorsero gli Antonelli.
Stiamo predisponendo anche un esposto alla Procura di Roma perché non è tollerabile che si
fermi l’applicazione di una sentenza di fronte a due perizie discordanti e con quella dell.U.A.
redatta da un perito in aperto conflitto di interesse ed in palese violazione del vigente Regolamento
regionale.


La rettifica di perizie demaniali è una pratica che viene utilizzata normalmente da altre Direzioni
regionali quando ve ne siano le condizioni. Nel nostro caso c’è pure l’aggravante di una sentenza
passato in giudicato!
Chi è disposto a sottoscrivere l’esposto, scriva a vittoriopetrelli@gmail.com, oppure telefonare al
numero 391 70 56 559.
Altre iniziative sono in corso e la partecipazione è fondamentale.
Il Commissario che si è occupato della questione di Civitavecchia ha affermato
che la questione si sarebbe potuta risolvere con una soluzione amministrativa:
sarebbe bastato che Regione, Comune di Civitavecchia ed Università
Agraria prendessero atto, insieme, delle vendite del 1827. Sia la Regione
che l’Università Agraria non hanno mai offerto la propria disponibilità e non
hanno mai nemmeno spiegato il motivo di questa inerzia.
La soluzione giudiziaria rimane l’unica via certa, ma sarebbe una soluzione lentissima, ed intanto
l’Università Agraria si adopererebbe per rinviare ogni sentenza. Questo ottobre sarebbero
dovute uscire altre sei sentenze ma l’Università Agraria ha fatto in modo che le sentenze siano
rinviate di un altro anno.
Non dobbiamo rimanere inerti ad aspettare una sentenza definitiva che ci metterà molti anni ad
arrivare! Molto probabilmente, non sarà più possibile ricorrere nemmeno all’istituto della conciliazione,
nonostante i 6.000 euro che si pagano, perché si sta affermando una nuova filosofia
di pensiero, secondo cui, non è legittimo produrre conciliazioni su terreni sulle quali non vi è
certezza del vincolo.
Così il Comitato agli USI CIVICI ha deciso di mettere in atto una incessante e ripetitiva protesta
sotto la sede dell’Agraria, in viale Guido Baccelli, ogni secondo sabato del mese, dalle ore
10,30 alle ore 11.15, a partire da sabato 13 novembre.
Inoltre, vogliamo andare a protestare e a farci sentire anche sotto la presidenza della Regione
Lazio, da Zingaretti, mercoledì 1 dicembre.
Occorre organizzare un pullman, quindi gli interessati scrivano a vittoriopetrelli@gmail.com, oppure
chiamino al 391 70 56 559.
Civitavecchia 28 ottobre 2021

 

VITTORIO PETRELLI


I PARTECIPANTI DOVRANNO OSSERVARE LE MISURE ANTI COVID:
CORRETTO DISTANZIAMENTO E INDOSSARE LA MASCHERINA.