Do fastidio al Pd?
Gentile Segretario locale del PD Stefano Giannini
e p.c.
Marina De Angelis Dossat
Marco Di Gennaro
Marco Piendibene
Carlo Tarantino
Patrizio Scilipoti
non ha perso occasione per denigrarmi in merito ad una votazione di un
provvedimento consiliare. Poco importa se il mio impegno politico e
quello istituzionale siano improntati al bene comune, ed a risolvere i problemi
dei cittadini.
Non mi faccio tirare dentro una sterile polemica di partitocrazia, nella
lotta tra guelfi e ghibellini. La soluzione dei problemi dei cittadini diventa
per me sempre la scelta prioritaria soprattutto quando vengono calpestati i diritti elementari come quello della proprietà privata nell’ingiusta applicazione degli USI CIVICI a Civitavecchia.
Quando al ballottaggio facemmo l’apparentamento non lo feci per poltrone
o per accordi sottobanco ma con il chiaro e dichiarato intento di ottenere
l’applicazione della sentenza 103/’93 Corte d’Appello di Roma Sezione
Speciale Usi Civici che avrebbe liberato, da subito, 1500 famiglie
delle 5000 coinvolte e di assicurare alla città, per la nostra quota parte di
governo, in caso di vittoria, soggetti scelti per la comprovata esperienza
professionale e non per l’appartenenza politica. Così non è stato, perché
le istituzioni si sono piegate ad interessi che dovrebbero far vergognare
tutti, in particolare il Presidente della Regione e l’Assessore competente,
che rimangono silenti a precise interpellanze dei cittadini.
Nonostante si sia avviata una procedura in merito, dopo oltre 2 anni,
non è mai giunta a termine né è stata mai assicurata, da parte della Direzione
degli Usi Civici della Regione Lazio e del Difensore civico, una nota
esaustiva e definitiva sulla questione.
Né hanno dato riscontro alle obiezioni, ufficializzate con centinaia di
pec, ma hanno deliberatamente scelto di rimandare l’adozione di provvedimenti
all’esito di un procedimento giudiziario in corso, seppure si sia in
presenza di una sentenza passata ingiudicato. Per non parlare degli impegni
presi pubblicamente dal Capo di gabinetto lo scorso 5 marzo sull’improrogabilità dell’applicazione della sentenza, scelta smentita poi nei fatti dalla Direzione come sopra detto. Purtroppo la via giudiziaria che ho caldeggiato si sta rilevando sempre più lunga e tortuosa per l’ostruzionismo dell’Università Agraria, che non
perde occasione di appellarsi a mere questioni formali ed oggi, dopo
sei anni di dibattimenti, quando sente che sta perdendo la partita, incurante
dei danni che arreca alla città, mette addirittura in discussione la
competenza dell’organo giudicante, per cercare di cancellare l’esito dei processi in corso, che si profila negativo per l’Università Agraria.
Proprio perché non mi interessano le polemiche sterili e sono incentrato
alla soluzione dei problemi (compatibilmente con il potere che mi attribuisce il mio ruolo di consigliere comunale) Le comunico che se la Regione darà seguito, entro novanta giorni, ad una nuova perizia demaniale le cui risultanze siano ufficializzate in uno specifico atto regionale, sono disposto a dimettermi dalla mia carica non appena scadranno i termini per il ricorso al TAR senza che da parte della Università Agraria sia stato impugnato quell’atto, essendosi, a quel punto, realizzato l’obbiettivoche da anni perseguo.
È La soluzione più breve, che verbalmente è stata confermata anche dal capo di gabinetto, seppure maiufficializzata in nessun atto.
La medesima soluzione del resto è stata indicata dall’associazione onlus Gruppo d’intervento giuridico, diretta da un ex magistrato, da me interpellata per questa vergognosa vicenda. Allego il documento, a conferma che la soluzione può essere immediata per la Regione. Ancora una volta voglio dimostrarle che uso il mio ruolo e la mia carica solo per portare un contributo fattivo ai problemi dei cittadini. Si dia da fare, in fondo è il segretario del partito che governa la Regione, e le figure fondamentali per la soluzione di questa vicenda sono il Presidente e l’assessore competente. Nella sua priorità agli interessi di
parte le mie dimissioni potrebbero tornarle utili. Quindi un motivo in più
per adoperarsi alla soluzione della questione. In caso contrario, nel caso
cioè che non riuscisse a raggiungere l’obiettivo, non si vanti più di
avere collegamenti importanti con le cariche più alte della Regione, ed abbia
la compiacenza e finalmente un po’ di coraggio per zittirsi, per sempre.
Civitavecchia 26 giugno 2021
Vittorio Petrelli
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