Rifiuti romani a Civitavecchia? Lettera al presidente Lazio e Sindaco.
Sono tornati a destare preoccupazione i comunicati sulla possibile collocazione finale della spazzatura di Roma nel nostro Territorio. La capitale è, ormai da anni, costantemente in emergenza: di conseguenza, ancora una volta riparte il gioco politico della collocazione dei rifiuti, a danno delle comunità locali che fanno parte della città metropolitana.
Il rimpallo delle responsabilità tra il Comune di Roma Capitale, la Città metropolitana di Roma Capitale e la Regione Lazio è imbarazzante e ingiustificato. Sembra impossibile che il Presidente Zingaretti, che si candida alla segreteria del suo partito, e la sindaca grillina Raggi, che non perde occasione di dichiararsi nuova e diversa dal passato, non abbiano La serietà e il coraggio di intraprendere soluzioni a zero impatto ambientale o che, comunque, non vadano a ricadere su altre Comunità, in alcuni casi già pesantemente martoriate, come appunto Civitavecchia.
La probabilità che si arrivi all'emergenza è altissima: in questa situazione, l'impiego delle centrali termoelettriche TVS e TVN di Civitavecchia come inceneritori è molto concreta: un'altra soluzione ventilata è quella di realizzare una discarica ad Allumiere, che è comunque nel nostro territorio. Sono decisioni che non possiamo subire e che non possiamo permetterci. Considerato il rischio altissimo, non è ammissibile rimanere in silenzio: dobbiamo far sentire la nostra voce, cittadini e rappresentanti istituzionali di Palazzo del Pincio insieme.
La strategia non è quella di alzare barricate (verranno alzate, se sarà necessario) ma di adoperarsi perché Roma possa compiere scelte moderne, efficienti e responsabili. Considerato che esiste una tecnologia che non prevede la chiusura del ciclo dei rifiuti con la discarica, che utilizza un trattamento termico che non produce emissione (ossia a zero impatto ambientale) e che si basa su piccoli impianti modulari e gestibili, la Capitale non deve ostinarsi ed insistere con scelte dannose per la salute, come la discarica o l'inceneritore.
All'estero gli impianti a impatto zero sono già presenti (ad esempio, in Svizzera ed in costruzione in Croazia): in Italia, non se ne parla, vuoi perché l'affare rifiuti fa gola alla "mafia" per i lauti introiti che può assicurare, vuoi, perché alcuni ambientalisti insistono solo con la differenziata, non sapendo che questa non può risolvere tutti i problemi del ciclo del rifiuti in particolare nella Capitale.
Per difendere La nostra collettività, ho scritto al Presidente Zingaretti ed alla Sindaca Raggi segnalando l'esistenza di questa possibilità che si può tranquillamente realizzare nell'area romana, dato che ha un impatto pari a zero (puoi leggere le lettere sul mio sito www.vittoriopetrelli.it).
Rimane da vedere se Zingarelli e la Raggi saranno capaci di essere moderni e sufficientemente onesti da fare una scelta simile.
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